giovedì 7 ottobre 2010

1994

Il 21 ottobre 2010 alle ore 18.00 a Milano, presso la Fnac in via Torino angolo via della Palla, si terrà la presentazione del libro "1994", scritto da Luigi Grimaldi e Luciano Scalettari.
Il libro tratta quattro storie che sono altrettanto quattro misteri, dal delitto Rostagno (del 1988), fino all'attentato a Ilaria Alpi del 1994), passando per la strage del Moby Prince (del 1991) e per l'omicidio dell'ufficiale del SISMI Vincenzo Li Causi (1993). Un filo sembra legare questi misteri con date e fatti che preparano la svolta del 1994 con l'ascesa in campo politico di Silvio Berlusconi.
Luigi Grimaldi è un giornalista freelance che ha collaborato con il Gazzettino di Venezia, Liberazione, Avvenimenti, Famiglia Cristiana e con Chi l'ha visto? e ha scritto con Michele Gambino Traffico D'Armi il Crocevia Jugoslavo; Luciano Scalettari è inviato speciale di Famiglia Cristiana ed è stato consulente della Commissione Parlamentare d'inchiesta sul delitto Alpi-Hrovatin dal marzo 2004 al febbraio 2005, quando si è dimesso dall'incarico. Ha scritto con Alberto Chiara e Barbara Carazzolo "Ilaria Alpi. Un omicidio al crocevia dei traffici.
All'evento interverrà Angelo Chessa, presidente dell'Associazione 10 Aprile, familiari vittime Moby Prince.

mercoledì 26 maggio 2010

In attesa del responso

Come è ben noto il 5 maggio scorso dopo ben 4 anni di lavoro è stata chiusa l’inchiesta-bis con la richiesta al GIP di archiviazione.
Lo scenario che si profilava nella richiesta di apertura presentata dall’Avvocato Carlo Palermo metteva in evidenza chiare inequivocabili prove di un traffico di armi tra una delle sette navi militarizzate e altre imbarcazioni sconosciute.
Ma le pagine, oltre 150, scritte dal pool di magistrati incaricati, sono un pugno nello stomaco di chi credeva finalmente una nuova stagione della giustizia.
Sono 150 pagine che passo per passo smontano il teorema prospettato dall’Avvocato Carlo Palermo, teorema che avrebbe dato un contributo decisivo a capire veramente che cosa è successo quella note; il fatto è che in quella notte del 10 aprile 1991 un traghetto passeggeri tutto illuminato usciva tranquillamente dal porto, la visibilità era ottima e le navi alla fonda, compresa l’Agip Abruzzo, erano perfettamente visibili.
E’ troppo facile sparare sul morto!!!!! E’ troppo semplice addossare al comando del traghetto le responsabilità della tragedia e di 140 morti bruciati, in attesa dei soccorsi per ore.
Neanche il più inesperto marinaio avrebbe commesso l’errore così stupido di sfiorare a tutta velocità le navi militarizzate alla fonda e inchiodarsi su una petroliera illuminata come una raffineria!!!!
Come cittadini italiani e come familiari delle vittime di una tragedia che ha sempre di più i contorni di una strage siamo profondamente amareggiati per come una inchiesta, riaperta grazie a importanti prove, possa essere stata chiusa senza uno spiraglio di giustizia.
Probabilmente da più parti si vuole che questo ultimo atto sia l’epilogo di una storia processuale da chiudere per sempre, ma che apre nuovamente la funesta pagina delle tante storie di stragi italiane non risolte dal dopo guerra ad oggi.
Abbiamo presentato l’opposizione alla richiesta di archiviazione e speriamo che il GIP si renda conto che non si può chiudere in questo modo una vicenda dai contorni non chiari e con un sacco di punti interrogativi.
Se volete potere leggere sia la richiesta di archiviazione che la nostra opposizione sul nostro sito www.mobyprince.it
Luchino Chessa